Altrove ( Paola Valenti )

Eleonora Chiesa
Altrove


“Avverto la necessità e l'urgenza di reclamare, ricordare e riaffermare il valore delle idee”: con queste parole Eleonora Chiesa introduce NERD - Nothing Ever Really Dies..., uno dei due video ora esposti negli spazi di Zone/Pelouseinterdite arte contemporanea. Per chi, come me, segue il percorso di quest’artista da più di quindici anni è difficile, anzi impossibile, leggere tali parole come uno statement riferito a uno specifico lavoro: esse rivelano, piuttosto, l’attitudine con la quale, da sempre, Eleonora Chiesa si pone nei confronti del proprio tempo e con la quale ha costruito il proprio modo di intendere e fare arte.

Un modo attivo – la ricerca di una agency, per usare un vocabolo inglese oggi assai in voga, così pregnante e complesso nella lingua originaria da risultare quasi intraducibile – che si innesta in una vita “extra-artistica” condotta con la medesima determinazione a dare, sempre, il proprio fattivo contributo affinché le proprie idee (politiche, sociali, economiche, ambientali, ecologiche) non rimangano semplici enunciazioni ma si
traducano in comportamenti con esse coerenti.
“Reclamare, ricordare e riaffermare il valore delle idee” non è, infatti, un impegno “intermittente”, che si può accendere quando si lavora a un progetto artistico e spegnere quando si vive la quotidianità, ma è, appunto, un’attitudine permanente, e un compito tanto più arduo quanto più buio e profondo è il vuoto da riempire: viene allora in soccorso la convinzione che le idee (e, con esse, gli ideali), non muoiano mai, ma evolvano e si trasformino, a patto che si alimenti, sempre, la luce dalla quale esse sono originariamente scaturite. Nell’azione che la vede impegnata a scrivere su una vecchia lampada la parola romance (con il suo ampio spettro di significati che vanno dall’atmosfera romantica al sentimentalismo, dal romanzo alla storia inventata, dall’esagerazione di un racconto alla relazione amorosa) Eleonora Chiesa fa convergere il richiamo all’Illuminismo con le insidie di vocabolo polisemantico che ci invita a riflettere sull’importanza di agire affinché gli ideali rivoluzionari di fratellanza, libertà e uguaglianza possano superare indenni i rischi di una banalizzazione “romantica” e conquistare l’immortalità di una vera storia d’amore.

La determinazione e la forza per accompagnare alle idee le azioni spesso si ricavano dai viaggi di scoperta, condotti in territori che sono, quasi sempre, geografici e interiori al tempo stesso: The Journey, opera video presentata in anteprima in questa mostra, è il risultato di un’esperienza di esplorazione del deserto della Death Valley in California che collima con un percorso introspettivo teso a tornare, a ritroso, al punto in cui ha avuto origine il processo di costruzione dell’identità. Sebbene concepiti autonomamente l’uno dall’altro, i due video trovano nel titolo ideato per la mostra, Altrove, un punto di contatto talmente forte da trasformarli in una sorta di “dittico” nel quale uno spazio interno raccolto e intimo dialoga con un paesaggio naturale sconfinato e soverchiante, fondendo i rumori ambientali che abitano la stanza con l’audio
ipnotico che accompagna il vagare dei due performer (l’artista stessa e Fabio Jei Giordano, il musicista che ha composto la soundtrack del video) nel deserto californiano: due luoghi esistenti che, diventando teatro di due esperienze di straniamento sia fisico che temporale, perdono la loro connotazione per assurgere a spazi altri: insieme costruiscono un Altrove verso il quale Eleonora Chiesa ci invita ad andare, per provare a (ri)scoprire in noi stessi l’origine della luce che, sola, può continuare a tenere in vita le nostre idee più umane.

Paola Valenti

2019