Massa, 4.06.2022,
performance site-specific presso Museo Gigi Guadagnucci, per l'apertura della mostra All Inclusive - nove artisti contemporanei performano il museo, a cura di Cinzia Compalati
Persona, foto della performance
credit : Marco Petracci
In occasione dell’apertura della mostra, Eleonora Chiesa ha messo in atto Persona, performance pensata appositamente per il museo e il tema della mostra, in cui l’artista ha segnato un pesante blocco di marmo con le parole SEXISM, RACISM, SPECISM - che poi ha provato, a spostare fisicamente con il supporto di due sue allieve, aiutandosi con un imbragatura di stoffa e funi. Il peso del blocco è il peso di questi pregiudizi culturali. L’azione non ha dato risultati significativi finché non è sopraggiunto l’aiuto di altre persone del pubblico, rappresentazione manifesta che il peso - se condiviso - è più leggero, e ciò che sembra infattibile diventa possibile ( Cinzia Compalati )
Dal comunicato stampa della mostra :
“All Inclusive” è al contempo un titolo ironico e concreto: se da un lato strizza l’occhio al tema dell’inclusione – al quale il museo è particolarmente attento sia riguardo alla sua comunità di riferimento che verso i pubblici fragili – dall’altro cerca di ampliarlo all’ambito museologico. A nove artisti contemporanei è stato chiesto di intervenire e interagire con lo spazio museale performandolo, progettando altrettante installazioni in cui è la ‘relazione’ a far esistere l’opera stessa: quella con il pubblico, che sottolinea il rapporto empatico tra visitatore e opera, quella con l’ambiente circostante e in particolare il parco e la natura, quella con la scultura e la seicentesca Villa La Rinchiostra che ospita il museo.
«Quando penso a un museo contemporaneo – spiega Cinzia Compalati, direttrice del museo e curatrice della mostra – immagino un camaleonte, un animale sempre mutevole che sa adattarsi e rigenerarsi rispetto al contesto sociale che lo ospita. In All Inclusive ho voluto creare nove postazioni – progettate da altrettanti artisti contemporanei – che attivassero gli spazi museali. Gli artisti invitati – tutti diversissimi per poetica e media utilizzati – sono stati selezionati non tanto per gli apporti individuali quanto per le attitudini a saper interagire all’interno di un gruppo inedito che fosse più della somma dei singoli elementi».